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Disoccupazione in Umbria, Tesei: “In forte calo, meglio che nel resto d’Italia”. Il rapporto Aur

donatella tesei

Disoccupazione in Umbria in sensibile calo negli ultimi anni. E’ uno dei dati che emerge dalla ricerca dell’Aur presentata oggi a palazzo Donini, e sottolineato con soddisfazione dalla presidente, Donatella Tesei.

“Nel 2021, dopo due anni di nuove politiche economiche del Governo regionale, l’Umbria presenta un tasso di disoccupazione che è sceso al 6,6 per cento, migliorato dunque di due punti in due anni rispetto al dato del Centro Italia ed anche migliore di 3 punti rispetto a quello italiano. Se guardiamo al momento attuale però dobbiamo fare molta attenzione al rischio di inflazione e questo soprattutto in una Regione come l’Umbria composta da moltissimi redditi fissi. La Regione, utilizzando al meglio anche i fondi del PNRR, farà la sua parte in termini di investimenti pubblici con l’obiettivo di mantenere il Pil regionale in linea con la media del Paese e di continuare così le buone performance degli ultimi due anni”, ha detto la governatrice.

Oggetto della ricerca è stato “Dalla pandemia alla guerra: l’Umbria tra segnali di ripresa e instabilità globale”, illustrata nel Salone d’Onore di Palazzo Donini dall’Amministratore Unico dell’Agenzia, Alessandro Campi, e dai responsabili della di ricerca, Elisabetta Tondini e Mauro Casavecchia.

La stoccata al centrosinistra: “Da 10 anni venivamo da risultati economici negativi”

“L’Umbria del 2019 veniva da almeno 10 anni di ininterrotti risultati economici negativi rispetto alla media del Paese, che ne avevano fatto una delle Regioni con la performance peggiore in Italia, in termini di Pil. L’Umbria del 2020, grazie alla nuova politica del nostro Governo regionale ha invece, contro le previsioni, resistito meglio della media del Paese al crollo del Pil indotto dalla crisi Covid”, ha ricordato la presidente.

L’analisi dell’AUR mette al centro delle riflessioni il posizionamento dell’Umbria nel quadro congiunturale, caratterizzato dall’erompere di una crisi bellica internazionale che sta fortemente condizionando le prospettive di rilancio dell’economia, mettendo a rischio la fragile ripresa conseguente alla lunga crisi pandemica, che già stava facendo i conti con il rincaro delle fonti energetiche, le diffuse pressioni inflazionistiche, le difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e le strozzature delle filiere internazionali.

Il rapporto sarà, come tutti i lavori dell’Agenzia, liberamente scaricabile dal sito www.agenziaumbriaricerche.it al termine dell’evento di presentazione.

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