L’abbazia di San Pietro in Valle ha una storia millenaria e affascinante.
L’Umbria è terra di santi e tra i più venerati e conosciuti c’è sicuramente San Benedetto da Norcia, fondatore del monacehesimo occidentale, che ha dato vita a migliaia di abbazie in Italia e in Europa.
Anche in Umbria vennero fondate tantissime abbazie benedettine ma tra di loro ce ne è una che emerge in particolare per la sua storia millenaria e per il suo patrimonio artistico: l’abbazia di San Pietro in Valle di Ferentillo.
Abbazia di San Pietro in Valle tra storia e leggenda
Si tratta di uno dei luoghi più affascinanti dell’Umbria in particolar modo per la sua fondazione che, secondo la leggenda, viene attribuita addirittura a due santi, un duca e due eremiti.
Secondo la leggenda nel VIII secolo giunsero in Valnerina due eremiti provenienti dalla Siria, di nome Giovanni e Lazzaro, i quali scelsero come luogo di eremitaggio una grotta alle falde del monte Solenne.
Dopo 40 anni anni di preghiera e meditazione l’eremita Giovanni morì lasciando da solo Lazzaro che, preso dallo sconforto per la perdita del compagno, supplicò Dio chiedendogli come poter continuare la sua missione cristiana.
Fu così che nella notte, nel monte di fronte alla grotta, gli apparve San Michele che ordinò all’eremita Lazzaro di continuare a pregare e attendere un segno di Divino nei giorni successivi.
Allo stesso tempo a Spoleto, il duca longobardo Farolado II, ricevette in sogno un messaggio da San Pietro che gli ordinava di andare in Valnerina e, dove avesse incontrato un eremita di nome Lazzaro, fondare un abbazia in suo nome.
Fu così che Faroaldo II giunto nella Valle del Nera e incontrato Lazzaro, come predetto da San Pietro, diede il via all’edificazione dell’abbazia di San Pietro in Valle nel luogo dove avvenne il miracoloso incontro.
Sempre secondo la leggenda Faroaldo II si fece monaco e poco prima di morire espresse il desiderio di essere sepolto nella chiesa abbaziale utilizzando un pregiato sarcofago di origine romana trovato nelle vicinanze.
Da allora tutti i duchi longobardi di Spoleto seguendo la tradizione avviata da Farolado II decisero di farsi seppellire nella chiesa abbaziale utilizzando altri sarcofagi romani reperiti in zona.
E’ per questo motivo che l’abbazia di San Pietro in Valle viene definita Mausoleo dei duchi longobardi di Spoleto e custodisce al suo interno la collezione di sarcofagi romani più grande dell’Umbria.
La leggenda di fondazione dell’abbazia di San Pietro in Valle è solo l’inizio della millenaria storia che ha dato vita a questo magnifico monumento umbro di cui continueremo a scrivere nei prossimi articoli.
La nuova guida cartacea sulla storia del sito
Nel frattempo per conoscere la storia dell’abbazia di San Pietro in Valle è stata pubblicata la nuova Guida cartacea che verrà presentata venerdi 15 Luglio (ore 18) presso la chiesa abbaziale.
Una guida fondamentale per la valorizzazione e promozione turistica di questo eccezionale monumento dell’Umbria, edita da Ciabochi Editore per la collana “Le Guide in Tasca”.
L’evento sarà presenziato dal Parroco di Ferentillo, Don Simone Maggi, l’editore de “Le Guide in Tasca” Claudio Ciabochi e lo scrittore della guida Sebastiano Torlini.
L’abbazia fa parte dell’ampio novero dei “Luoghi del silenzio” in Umbria
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