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Prostata, eseguita a Terni la prima rimozione tubeless: si può fare a metà dei pazienti

L’Urologia dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni sempre più all’avanguardia nella cura e nella gestione delle patologie oncologiche alla prostata.

Nella struttura complessa diretta dal dottor Alberto Pansadoro ora si eseguono interventi robotici tubeless.

Grazie a questo sofisticato protocollo un primo paziente è stato operato e dimesso in breve tempo.

Di fatto con la chirurgia robotica gli interventi diventano sempre più precisi e puliti presso l’Urologia di Terni.

Questo si traduce in un vantaggio non solo per il paziente ma anche per l’Azienda e la sanità umbra.

Degenza ridotta a poche ore

Il paziente in questione infatti è stato dimesso in seconda giornata postoperatoria dopo un intervento di prostatectomia radicale robotica ed è potuto tornare a casa dai familiari in buone condizioni di salute.

Come detto si tratta del primo intervento del genere al Santa Maria sotto la guida di Pansadoro che ha già eseguito una decina di analoghe operazioni.

Valutando i casi già eseguiti, tale procedura sarà applicabile in più della metà dei pazienti sottoposti a interventi robotici.

Questo tipo di tecnica e di approccio si fa forte dei principi ERAS, ossia di miglioramento del recupero postoperatorio, che ormai sono stati adottati estesamente del reparto di Urologia diretto da Pansadoro che, grazie anche all’aiuto dei suoi collaboratori LolliCottini e Pacini, ha potuto introdurre tali tecniche con sicurezza ed efficacia.

Il dottor Alberto Pansadoro

Protocolli precisi e scrupolosi per i quali il paziente viene mobilizzato il giorno dopo l’intervento, riprende da subito l’alimentazione per poi essere dimesso il giorno successivo.

I vecchi schemi che prevedono di conservare il drenaggio in sede per 7-8 giorni e tenere a lungo il paziente allettato e ricoverato sono ormai obsoleti e desueti e spesso possono risultare dannosi favorendo infezioni nosocomiali e episodi di trombosi venosa profonda.

Uno dei tanti miglioramenti apportati è proprio la possibilità, in casi selezionati, dell’assenza di drenaggi nel postoperatorio, sistema che ritarda il processo di guarigione del paziente e può essere una fonte di infezioni.

I vantaggi dunque non sono solamente per il paziente ma anche per la sanità umbra che si avvantaggia del risparmio del costo di svariate giornate di degenza e che permette ad altri pazienti più bisognosi di cure di usufruire di quel posto letto.

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