Concerti e inquinamento, qual è l’impatto di questi eventi sull’ambiente?
Dai concerti dei cantanti internazionali fino alle fiere e sagre locali, l’organizzazione di un evento e il suo sviluppo ha un forte impatto ambientale.
Infatti, dietro allo svolgimento di un evento ci sono una serie di procedure, ciascuna delle quali provoca conseguenze più o meno devastanti per l’ambiente.
Se teniamo in considerazione lo spostamento dell’attrezzatura, gli effetti scenografici, l’installazione degli impianti elettrici e acustici, l’inquinamento di rifiuti prodotti dai partecipanti e il loro smaltimento, possiamo facilmente intuire che l’organizzazione di eventi avrà, per forza di cose, un impatto ecologico negativo.
Tuttavia, non si parla solo di inquinamento atmosferico, bisogna infatti tenere conto anche dell’inquinamento acustico e luminoso.
Ma quanto inquina realmente un concerto?
L’ammontare di CO2 emessa durante un concerto non è costante, essa dipende da molti fattori, i quali possono avere un impatto più o meno grave sul pianeta.
Uno degli elementi determinanti è sicuramente la dimensione dell’evento, in particolare il numero di partecipanti che possono essere ospitati.
Lo studio svolto dal Green Touring Network ha provato a rispondere a questa domanda. Ha stimato che la musica dal vivo genera circa 670.000 tonnellate di CO2 all’anno.
Questo significa che, per ciascun partecipante, la quantità di anidride carbonica emessa varia dai 2 ai 10 kg di CO2.
Quindi, se consideriamo un concerto con 50.000 spettatori, questo genererebbe dai 100.000 ai 500.000 kg di CO2 che equivale a 30 voli andata e ritorno da New York a Londra.
Le principali cause di tali emissioni sono dovute, in primo luogo, alla sede in cui si svolge il concerto con una percentuale del 34%, seguito dai trasporti (privati o pubblici) con il 33% e la produzione di merchandising con circa il 12%.
Per esempio, recentemente, in seguito alla seconda edizione del tour di Jovanotti (Jova Beach Party), sono state rivolte critiche al cantante con riferimento ai luoghi scelti per i concerti.
Infatti, per ciascuna tappa del tour, è stata individuata una spiaggia che potesse ospitare un numero elevato di partecipanti, lontano dai centri abitati.
Questo comporta l’utilizzo di auto o autobus per recarsi sul luogo dove si terrà il concerto e dunque aumentare l’emissione di anidride carbonica.
Concerti e inquinamento: gli sviluppi nei prossimi anni?
Negli ultimi anni e in particolare in seguito alla pandemia da Covid-19, l’interesse dei cittadini nel salvaguardare l’ambiente è cresciuto drasticamente.
Il timore per il nostro pianeta sta aumentando e tutto ciò ha portato i cittadini ad essere più attenti e responsabili, aumentando la loro disponibilità ad adottare pratiche volte a ridurre l’impatto ambientale.
Uno studio condotto a livello Europeo, ha dimostrato che il 70% dei partecipanti è disposto a prendere mezzi di trasporto pubblici funzionanti se questo riducesse l’emissione di anidride carbonica e, circa il 50% sarebbe disposto a pagare un prezzo del biglietto più alto per risparmiare energia elettrica.
Per non dover rinunciare definitivamente a questi momenti di socializzazione e condivisione, quello che dobbiamo realmente domandarci è:
“È possibile organizzare concerti ed eventi in modo sostenibile e ridurre drasticamente l’impatto ambientale?“
Come possiamo aiutare?
Sono numerose le iniziative e le idee messe in pratica per rispondere a queste domande. In particolare, le alternative e soluzioni più sostenibili sono volte a ridurre la circolazione di bicchieri in plastica usa e getta.
Il progetto prevede di mettere a disposizione bicchieri acquistabili temporaneamente su cauzione, dando la possibilità di restituirli una volta finito l’evento e riottenere i soldi indietro.
Ci sono soluzioni che riguardano anche il trasporto: incentivare l’uso dei trasporti pubblici, aumentando la loro frequenza ed estendendo l’area di copertura.
Altre soluzioni riguardano la presenza di contenitori per la raccolta differenziata o l’utilizzo di energia elettrica sostenibile sui palchi, tramite l’utilizzo di pannelli fotovoltaici.
Un esempio sono i Coldplay, gruppo inglese che nel 2019 aveva annunciato il rinvio del loro tour fino a quando non sarebbe stato possibile trovare soluzioni per rendere sostenibili i propri concerti.
In seguito, il gruppo ha adottato nuove tecnologie per ridurre l’emissione di CO2, quali l’utilizzo di pavimenti cinetici che permettono ai fan di produrre energia elettrica ballando su di essi.
Queste iniziative saranno sufficienti a far fronte alla crisi climatica in cui stiamo vivendo? Quale sarà il futuro dei concerti?
Per ora quello che possiamo fare è adattare le nostre abitudini e iniziare a contribuire per salvaguardare il nostro pianeta.
Materiale tratto dal sito www.energia-luce.it
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