Gaia Pietrella, una 33enne di Allerona, realizza fiori giganti per allestimenti di matrimoni e altri eventi.
La sua, come racconta l’Ansa con l’articolo di Gianluigi Basilietti, è una storia di successo che arriva fino agli Stati Uniti.
“Il mio successo, se così si può definire, lo devo al Covid e ai social network”.
La sua è una storia imprenditoriale che sa quasi di favola, che nasce dalla sua creatività e da un periodo non proprio esaltante della sua vita.
I suoi fiori – “creature” anche di due metri, realizzati in organza, seta, gomma e polietilene espanso – stanno avendo grandi apprezzamenti in tutta Italia e anche all’estero, in particolare negli Stati Uniti.
“Da ragazzina – ricorda Gaia all’Ansa – il mio sogno era di diventare chirurgo, ma ho capito fin da subito che la mia strada era un’altra ed era legata proprio alla mia passione per l’arte, per la creatività e così mi sono messa a disegnare e realizzare fiori giganti”.
Una crescita imprenditoriale esponenziale
“Tra la fine del 2019 e gli inizi del 2020 – racconta – ho dato vita alla Giant Flower Artist, la mia piccola azienda. Esattamente qualche settimana prima dell’arrivo del Covid e delle prime chiusure”.
“Non mi sono arresa e oggi posso dire che per me l’emergenza pandemica, anche se forse non è bello dirlo, è stata una grande opportunità”, dice Gaia.
E ne spiega il motivo: “Ho approfittato di un mondo che si è fermato ed ha avuto tempo e orecchie per ascoltarmi. Nei primi mesi di pandemia – aggiunge – ho aumentato la produzione dei fiori, per poi iniziare a farmi conoscere inviando centinaia di e mail e pubblicando le mio creazioni sui social”.
“Tutto è partito da questa combinazione, in poco tempo mi sono ritrovata con decine di ordini da tutta Italia”, sottolinea l’imprenditrice.
Che ora sogna Parigi: “Presto – svela Gaia Pietrella – potrebbe andare in porto una bella collaborazione”.
Intanto, sta conquistando gli americani e i particolare le coppie a stelle e strisce che decidono di sposarsi nel nostro Paese.
Le sue creazioni continuano ad essere pensate e realizzate nel laboratorio ricavato nella taverna di casa: “Questo angolo è il mio rifugio ed è il mio posto del cuore, anche da un piccolo borgo, quale è Allerona, si può arrivare nel mondo”, conclude Gaia.
Leggi anche: Daniele Gasparri: la passione per l’astronomia, la scoperta di un pianeta e 35 libri…partendo da Collazzone