“Una risata vi seppellirà”. “Una risata ci salverà”. Cosa può fare davvero una risata? Aiuta sia il corpo sia lo spirito. Ed è per questo, probabilmente, che domenica 5 maggio è la Giornata mondiale della Risata per la Pace nel mondo. Perché la risata può anche questo. Salute, felicità e pace: cosa ci può essere di più bello che queste tre cose messe insieme? Cosa può darci maggior benessere di stare bene fisicamente, essere contenti e in pace con tutti? Anche perché la risata è una lingua internazionale, viene capita da tutti. È vera e propria messaggera di pace e di apertura ad altri popoli.
Chi ha istituito la Giornata mondiale della risata è anche la persona che sta a capo di un movimento, lo yoga per la risata. Lara Lucaccioni, una delle più attive master trainer italiana, spiega in cosa consiste e quali benefici porta: “E’ una vera e propria disciplina, nata nel 1995, che oggi vede cimentarsi oltre tre milioni di persone in oltre 100 Stati. Si porta il proprio corpo a ridere, cosa che ha conseguenze positive pure per la mente. Rappresenta la via più semplice ed economica ai fini del benessere e della felicità”. Mente sana in corpo sano, ma in questo caso è il corpo che dà l’input alla mente.
“La disciplina si pratica in gruppo e si vive la risata come fosse un esercizio corporeo vero e proprio. Si ripete di continuo l’azione della risata, sollecitando il contatto visivo tra i partecipanti e nutrendo la loro parte giocosa: la risata si innesca a livello fisico e diventa in poco tempo spontanea e contagiosa, anche grazie ai neuroni specchio di ognuno che, attivati nel vedere gli altri ridere, contribuiscono a moltiplicare le risate, in una sorta di effetto domino”. Tutto chiaro?
Lo yoga della risata è in buona parte giocato sulla respirazione. La risata a livello fisiologico è un’espirazione prolungata: “Quando ridiamo, buttiamo fuori anidride carbonica stantia e ripuliamo i polmoni in profondità; quando inspiriamo, dopo aver riso, questa inspirazione è più carica di ossigeno perché abbiamo fatto spazio. L’incontro tipo dura circa un’ora, la parte centrale è la meditazione della risata: dieci minuti di risata libera, incondizionata, cioè non stimolata da alcun innesco, ma lasciata fluire, inspirando profondamente quando va a calare per riattivarla ciclicamente”.
La meditazione della risata
Il benessere arriva quasi da solo. La meditazione della risata, infatti, produce una biochimica di grande beneficio, attivando le endorfine e la serotonina. Non solo: si abbassa il cortisolo, che è il principale ormone dello stress. “La sessione si chiude con un rilassamento finale perché i dieci minuti di risate sono fortemente catartici e liberatori e il sistema ha bisogno di tornare in equilibrio per beneficiare al massimo degli effetti della risata”.
Terminata interamente la sessione, ci si sente energici, ossigenati al massimo e anche più lucidi a livello cerebrale. Una risata di pancia sblocca anche il diaframma; a forza di ripeterla, la respirazione diventa automaticamente più fluida e più profonda. E un diaframma libero e attivo è sinonimo di ottima salute perché attiva il nostro sistema linfatico, che elimina le tossine, aumenta gli anticorpi, attiva il nostro sistema nervoso parasimpatico, capace di calmarci. “Il lavoro sul diaframma permette anche di sciogliere le emozioni bloccate, dando un senso di leggerezza e liberazione di un peso”.
Non pensiate che questa sia una pratica per pochi. Si può ‘imparare’ a ridere, allenandosi giornalmente. “Il consiglio è farlo per almeno 40 giorni per creare una vera e propria abilità della risata, percorsi neuronali preferenziali, dati dal ripetere questa azione tutti i giorni, meglio ancora se alla stessa ora, e che faciliteranno sempre più l’innesco della pratica”. Se un giorno ci si dimentica dell’esercizio, a quell’ora sarà il nostro sistema stesso a comunicarci che gli manca. Producendo una chimica del benessere, piano piano si influenza positivamente la propria vita e quella di chi sta intorno.