La sentenza della Corte di Cassazione sul bollo auto
Potremo finalmente dire no al bollo auto grazie a una sentenza della Corte di Cassazione. Ma, in realtà, la decisione finale spetterà alle Regioni e ci potrebbe dunque essere chi deciderà di non abolire la tassa automobilistica. La Suprema Corte ha investito l’ente regionale di pieno potere decisionale e autonomia sulla scelta. È dunque piano per esultare, considerato che per molte famiglie questa è una spesa non indifferente.
Il parere favorevole all’addio al bollo auto è stato dato dal giudice Luca Antonini, intervenuto su una disputa sorta in Emilia Romagna sull’abolizione della tassa di possesso sui veicoli d’epoca. Recentemente, sull’argomento si era espressa pure la politica. Il ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, si era detto vicino a chi protestava e chiedeva l’abolizione della tassa. Che, a dire il vero, permette però allo Stato di guadagnare una quantità di soldi non indifferente.
Nell’intervenire sulla disputa, la Corte di Cassazione non ha dato comunque ultimatum, non si sa al momento quando la novità potrà entrare in vigore (ripetiamo: sempre se entrerà e questa sarà una decisione che spetterà alle singole regioni). Non solo: le regioni che decideranno di mantenere il bollo, potranno pure decidere di aumentarlo, senza però eccedere da quanto legiferato dai giudici.
Una tassa che è una stangata per le famiglie e per le imprese
Come dicevamo prima, per lo Stato questa tassa è fondamentale: secondo uno studio dell’Istat, infatti, dal 2013 al 2018 il bollo auto è aumentato di oltre 200 milioni l’anno. Tutti soldi che sono finiti nella pancia della Pubblica Amministrazione.
Per le famiglie e le imprese, dunque, il bollo auto è un’autentica stangata da 6,7 miliardi di euro, +17,7 per cento in cinque anni. In uno studio del 2016, la Uil aveva inoltre calcolato che gli introiti da bollo auto incidevano per l’11,7 per cento sul totale delle entrate da imposte e tributi propri delle Regioni.
Attenzione, però, a un particolare: se una Regione decidesse di abolire la tassa, dovrebbe comunque garantire l’equilibrio finanziario del suo bilancio, una situazione sicuramente non facile. Nel settore auto, da una ventina di anni a questa parte, sempre più soggetti hanno chiesto una riforma che trasferisse il carico fiscale dal bollo auto al prezzo della benzina. E questo sì che si tradurrebbe in un enorme vantaggio per le regioni, che potrebbero guadagnare non più solo dai residenti, ma da chiunque (anche straniero) facesse rifornimento sul suo territorio.
Le reazioni politiche sono state positive. Luigi Di Maio ha detto: “Dare libertà alle Regioni è una buona notizia. Il bollo auto è una tassa ingiusta. Se compri la macchina, la macchina è tua”. Davide Caparini, coordinatore degli assessori regionali al Bilancio, ha aggiunto: “La sentenza va nella direzione di quanto chiediamo con l’autonomia. Finalmente possiamo gestire noi la tassa, anche se in parte quello è un tributo regionale. Siamo quindi liberi di prevedere vari tipi di agevolazione, unico limite è ovviamente la compatibilità di bilancio”.