Mario Draghi, dimissioni da presidente del consiglio nelle mani del capo dello Stato, Sergio Mattarella.
E’ un fulmine a ciel (quasi) sereno quello che arriva poco prima delle ore 19, quando le agenzie di stampa battono la comunicazione del premier al consiglio dei ministri.
Ora l’Italia rischia di andare al voto anticipato in autunno, qualora non si formi un altro governo.
“Le votazioni di oggi in parlamento sono un fatto molto significativo dal punto di vista politico. La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo dalla sua creazione non c’è più”, ha detto il premier.
“In questi giorni da parte mia c’è stato il massimo impegno per proseguire nel cammino comune, anche cercando di venire incontro alle esigenze che mi sono state avanzate dalle forze politiche. Come è evidente dal dibattito e dal voto di oggi, questo sforzo non è stato sufficiente”.
“Dobbiamo essere orgogliosi di ciò che abbiamo raggiunto, in un momento molto difficile, nell’interesse di tutti gli italiani”, ha concluso il premier.
Mattarella vedrà dunque Draghi in serata e potrebbe accettare le dimissioni o meno. In ogni caso dovrà incontrare tutti i leader dei vari gruppi parlamentari per capire se è possibile formare un nuovo governo con una nuova maggioranza.
Ma visti i numeri risicati e le crepe tra i partiti della “grande coalizione” fino ad oggi al governo, questa strada appare decisamente tortuosa.
Per la successione di Mario Draghi, dimissioni formalizzate, difficilmente qualche altro leader politico o forza presente in parlamento si troverebbe a poter contare su numeri sufficienti per guidare un nuovo esecutivo
Leggi anche: Le immagini del telescopio James Webb: lo spazio come non è stato mai visto