Se si effettuano interventi di domotica in casa, si può usufruire dell’ecobonus al 110 per cento? La risposta è sì, a patto che siano accompagnati da uno degli interventi trainanti prescritti nel Decreto Rilancio a proposito dell’ecobonus. Insomma, se i lavori vengono svolti in concomitanza, allora anche le spese sostenute per l’acquisto, l’installazione e la messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo a distanza degli impianti di riscaldamento o di climatizzazione, domotica appunto, otterranno il bonus fiscale massimo.
Esisteva già la possibilità di ottenere lo sconto fiscale del 65 per cento per l’installazione e la messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo da remoto e la gestione automatica personalizzata degli impianti di riscaldamento o produzione di acqua calda sanitaria e la climatizzazione delle unità abitative. Per ottenerlo è sufficiente che l’intervento sia effettuato su edifici che, quando iniziano i lavori, siano esistenti (accatastati o con richiesta di accatastamento in corso) e abbiano l’impianto termico.
Dovranno poi essere controllabili da remoto, restare dunque accesi o spenti a distanza con programmazione settimanale; mostrare i consumi energetici attraverso canali multimediali, con fornitura periodica dei dati; mostrare le condizioni di funzionamento e la temperatura di regolazione degli impianti.
Le spese oggetto dello sconto fiscale sono la fornitura e la posa in opera di tutte le apparecchiature elettroniche, elettriche e meccaniche nonché delle opere elettriche e murarie indispensabili per l’installazione e la messa in funzione a regola d’arte, all’interno degli edifici, di sistemi di building automation degli impianti termici degli edifici; le prestazioni professionali correlate. Non rientrano nelle spese agevolate gli acquisti di smartphone, tablet e personal computer che consentano di dialogare da remoto con questi sistemi.
Ecobonus al 110 per cento: come arrivare al massimo bonus fiscale
Come anticipato, se gli interventi di domotica si effettuano in contemporanea con un più ampio intervento di riqualificazione energetica che rientri in quelli trainanti, la detrazione fiscale passa dal 65 al 110 per cento. Per entrare nella famiglia dell’ecobonus, serve dunque che si effettuino questi lavori: coibentazione di almeno il 25 per cento delle pareti dell’edificio, fino a massimo 60 mila euro; installazione di impianti di riscaldamento utilizzando caldaie a condensazione o pompe di calore, con tetto massimo di 30 mila euro. Ci deve essere un miglioramento di due classi energetiche, da dimostrare con certificazione Ape; lavori per il miglioramento antisismico dell’immobile già ammessi al superbonus.
Teoricamente, non c’è limite di spesa per gli interventi di domotica che rientrano nell’ecobonus. Ma una circolare dell’Agenzia delle Entrate, la numero 13/E/2019, specifica che la detrazione va calcolata tenendo conto del limite massimo di spesa ammesso per la tipologia di intervento alla quale è correlata la domotica stessa.