Spoleto Jazz 2022 torna con tre concerti di altrettanti artisti che si esibiranno al Teatro Caio Melisso – Spazio Carla Fendi, accanto al Duomo della città ducale.
Tre appuntamenti con artisti di fama internazionale che con il loro fascino e la loro peculiarità musicale animeranno tre serate rivolte ad un pubblico giovane, ma non solo.
Umbria Jazz 2022: venerdì 21 ottobre apre Matteo Mancuso e il suo trio
Ad aprire le danze sarà il trio di Matteo Mancuso venerdì 21 ottobre alle ore 21.
Mancuso, musicista palermitano, già da anni in scena sui più prestigiosi palchi di fama mondiale nel mondo del Jazz, è considerato un artista poliedrico che spazia dalla chitarra classica a quella elettrica.
Da queste capacità scaturisce la sua originalità: una particolare tecnica esecutiva presentata unicamente con le dita.
Accompagnato da Riccardo Oliva al basso e Gianluca Pellerito alla batteria, Matteo Mancuso presenterà un mix di generi tra i quali in particolare rock, fusion e blues elettrico.
Giovedì 3 novembre: l’English gentleman Anthony Strong
L’appuntamento per la seconda data del festival è con Anthony Strong, artista londinese che ha ormai conquistato l’attenzione di un vasto pubblico proveniente da tutto il mondo.
Pianista e cantante dal fascino unico e inconfondibile, Strong ha cavalcato i più importanti palchi mondiali a partire dal 2012, quando grazie ad un’attività live ha iniziato a presentare la sua musica in Europa, facendo valere il suo personaggio e avendo in secondo momento la possibilità di suonare con artisti di fama mondiale quali Kyle Eastwood, Michael Bolton, Marti Pellow e Beverley Knight.
Venerdì 18 novembre: Jesus Molina chiude il festival
Sarà il talento di Jesus Molina, a chiudere il festival di Spoleto Jazz.
Colombiano ma residente a Los Angeles, Molina, vincitore del prestigioso premio Latin Grammy Cultural Foundation Awards, è una delle stelle più promettenti della scena del Jazz mondiale.
Giovane ed energico, a contraddistinguere l’artista, è il suo aspetto musicale creativo e originale , con una conoscenza artistica ad ampio raggio che lo colloca tra le caratteristiche di un artista di jazz contemporaneo, ma con sonorità jazz moderne e gospel, tra le quali spazia consapevolmente e volutamente.